Daimon. Il demone salvifico

Libro 1

Daimon. Il demone salvifico

Il sentimento dell’amore si manifesta negli uomini che hanno compreso il senso della propria vita. 

Ogni uomo è un predestinato, portatore di una peculiarità che esige di essere sperimentata e che è già presente alla sua venuta al mondo, prima di essere vissuta. Il Daimon, principio immateriale, spirito guida, che opera nella nostra vita è accorto a ciò che fa bene all’  anima e l’anima ha bisogno di compiere il suo destino. Il Daimon come portatore del nostro fato. Ogni essere umano porta con sé una genesi di ascendenza, una incarnazione della grande figurazione di cui fa parte e tramite il Daimon ha la possibilità di palesare, enunciare appieno il suo proponimento esistenziale. Chi non si conforma a queste ispirazioni e non le enuncia non acquisisce l’agognata Eudaimonia. L’ethos accede all’immortalità perché ethos è la via che accede al fondamento di sé, è l’attitudine secondo la quale ciascuno diviene quello che è e lo sarà a perpetua memoria. L’unico e peculiare modo che ha l’uomo di essere imperituro all’interno delle leggi cosmiche universali è di essere uomo. L’abiura totale della propria luce inconscia interiore, vero fallimento dell’uomo, provocata dai dettami dei falsi maestri, dalle false fedi portano alla disperazione. La convinzione della fede, intesa come religione della morte, accoglimento di una realtà invisibile, antica frode, stratagemma che prescrive di confidare in ciò che non ha interpretazione razionale non ti rivelerà mai il vero senso della vita. Soltanto la ragione razionale e il conseguente anelito verso un sentimento di amore universale lo possono fare. “Le effimere generazioni umane sorgono e si distruggono, rapidamente, mentre gli uomini cadono nell’abbraccio della morte, danzando, dopo una vita costellata da angosce, miserie e dolori. Senza tregua, gli uomini chiedono chi sono, che cosa sia questa grottesca pagliacciata, invocano risposte dal cielo. Ma il cielo resta muto”. Arthur Shopenhauer. “Sono notti di silenzio. Voci che chiamano uno spazio infinito, un silenzio dell’uomo e un silenzio di Dio”. Tito de Alencar Lima, pochi giorni prima di morire suicida. 

Note autore

Daimon. Il demone salvifico

Formato 14,8 x 21 cm (A 5)

Rilegatura- Brossura cucita a filo refe

Carta - Usumano avorio

Grammatura- 90 gr

Copertina - Su carta patinata da 300 gr plastificata

Plastificazione - Lucida

Numero facciate interne - 110

Dorso (mm) - 7

Peso (gr) - 176 gr

ISBN 

Euro 

 

Prefazione

Tanto inatteso quanto gradito mi giunge, un giorno non molto lontano, l’invito – da parte di Aldo Pietro Gritti, Autore del testo che avete tra le mani – affinché scriva qualche riga, qualche considerazione e riflessione, in veste di Prefazione appunto, relativamente al suo “Daimon, il dèmone salvifico”. Ho accettato volentieri, sulle prime, per onorare la richiesta che mi giungeva da un amico (tra l’altro professionalmente assai preparato), ma che invero non immaginavo così ‘ferrato’, così profondo in temi esistenziali, filosofici, introspettivi e concettuali siffatti, al punto da farmi ritenere, in un secondo tempo, inadatto al compito affidatomi e che avevo, forse arditamente, accolto. Inoltratomi comunque – ormai non potevo più tirarmi indietro – nelle altezze così come nelle profondità del testo, oltre che nei suoi meandri si potrebbe dire, ho potuto verificare che le difficoltà, presunte o reali che siano, derivanti da una prima e consapevole comprensione di talune pagine venivano dissolte dalla constatazione che, in effetti, “Daimon, il dèmone salvifico” tratta, da un punto di vista speculativo, dei grandi temi che attengono la vita dell’uomo, la sua esistenza, la sua corporeità così come, soprattutto, la sua spiritualità.  Quella attiva cioè, spirituale ed autonoma che interpreta e definisce i modi del pensare, del conoscere e dell’agire umano nell’ambito assoluto ed esclusivo del divenire storico. E allora, come entrare nell’ambito di siffatta tematica così grave, notevole e rimarchevole, se non con una dose-base propedeutica di serenità, di distacco si potrebbe dire; come non dotarsi di un minimo di levità, di leggerezza (da non confondere tuttavia  con la superficialità e l’approssimazione), per affrontare, anzi per ‘degustare’ i pensieri, gli indirizzi, le concezioni che questo “Daimon” sottopone alla nostra attenzione prima e alla nostra intelligenza e coscienza poi, quasi obbligandoci ad una sorta di introspezione, di analisi interiore che contrappone, ad esempio “l’io altero” al “dèmone salvifico”?  Bello questo contrasto, questa lotta che è anche etica ed estetica tra l’io altero di ognuno di noi: improntato a maestà, dignità e fierezza, quella dolce e altera Fronte così come la raffigura il Carducci; oppure quell’io altero superbo ed orgoglioso che invece tratteggia l’Ariosto: Ride il pagano alter ch’in Dio non crede; come contrapporre, dicevo, l’io altero a quel Daimon che, a ben vedere, sottolinea l’Autore, è il principio immateriale, spirito guida che accorto a ciò che fa bene alla nostra anima (e l’anima ha bisogno di compiere il suo destino) non è altro che il portatore del nostro fato. Togliendoci, in ogni caso, dalle molte possibilità di meditazione, di riflessione, persino di indagine rispetto ad una effettiva superiorità dell’attività filosofica, della dottrina e disciplina filosofiche, che (arginate e  delimitate tuttavia in un ben definito contesto) arrivano sino alle vette della metafisica e della gnoseologia; non osando nemmeno sfiorare profondità ontologiche, per farla breve; estraniandoci da tutto questo insomma, da quelle sfaccettature che vanno dalla filosofia teoretica a quella della prassi, dalla filosofia dei valori a quella del diritto, dalla filosofia del linguaggio a quella della mente, dalla filosofia della natura a quella della scienza così come a quella della storia, ebbene, dicevo, tralasciando quanto sopra ecco come ne deriva che una fase introspettiva di ognuno di noi stessi intesa quale osservazione dei fatti di coscienza ci porta ad imbatterci, piaccia o non piaccia, nel Daimon di ognuno di noi. Quello stesso Daimon che si configura quale custode che opera nella nostra esistenza con il compito di definire cosa fa bene alla nostra anima per così permetterci di realizzare il nostro destino. Se i sapienti, plurimi, in ogni caso connessi riferimenti ed agganci sparsi nell’intero testo (Marco Aurelio per esempio, oppure James Hillman, C.G.Jung e molti altri), che costellano esemplarmente l’opera di Aldo Pietro Gritti, sino a giungere a quella apodittica massima di Charles Baudelaire Ciò che è creato dallo spirito ha più vita della materia, argomento questo che colloca il Daimon e il suo dèmone salvifico in una sorta di campo elìso per menti elette, ebbene, non sembri uno sproposito, peggio una bestemmia, laddove sembra naturale, quasi necessario a questo punto ricordare che prima bisogna vivere e poi filosofare. Quel Primum vivere, deinde philosofari infatti, regola attribuita a Thomas Hobbes, filosofo inglese discepolo di Bacone, sensista, nominalista e assolutista in politica, fu, in realtà, già nei ‘pensieri’ di Aristotele (e scusate se è poco), che la intendeva quale affermazione del primato dell’attività pratica rispetto a quella teoretica. Ciò detto, nel sottolineare che il paragrafo sopra altro scopo non ha se non quello di richiamare il primato della filosofia che si identifica con la pienezza dell’esperienza della vita piuttosto che con riflessioni, considerazioni e ponderazioni per lo più teoretiche sulla medesima, e fatti salvi i numerosi aforismi, adagi, motti e detti (alcuni perfettamente aderenti al testo, altri un po' forzati) con i quali il Daimon attesta la sua presenza, la sua incidenza nell’esistenza umana, anzi la sua immanenza; in altre parole, oggetto e soggetto di tutto egli permea di sé (il Daimon appunto), con la sua onnipresenza ogni fiato, ogni anelito e sospiro dell’uomo, ebbene, non è che quasi a mediare, a contemperare, ad attutire le diverse posizioni e le asperità che ne discendono sia necessario, a questo punto, ricorrere a Spinoza e alla sua filosofia?: Non flere, non indignari, sed intelligere infatti, egli ci dice nel suo ‘Brevis tractatus de Deo, de homine et de salute’, una dotta, sofferta e assai pertinente esortazione alla riflessione e comprensione degli eventi per evitare di affrontarli erroneamente. Scrive, Aldo Pietro Gritti, in una pagina di questo suo libro: Siamo esseri immortali in quanto una parte di noi continuerà a esistere infinitamente anche dopo la nostra morte terrena. Abbiamo un Daimon, un anelito primordiale insito in noi prima della nostra nascita, anelito guida che ci muove dall’interno, indipendente dalla nostra coscienza temporale e dalla nostra corporalità e che sopravvive alla morte fisica. Bello. Vero. Giusto. Ma…e non appaia fuor di luogo…inappropriato…si permetta che sia Sant’Agostino vibratamente ad ammonirci: Noli foras exire, redi in te ipsum, in interiore homine habitat veritas; con questo suo ammaestramento infatti “Non andare fuori (di te) – torna in te stesso – nell’interiorità dell’uomo (nell’animo) – abita la verità”, si possono ricavare molte risposte alle fondamentali, alcune volte persino angoscianti tematiche che questo Daimon, dèmone salvifico, inesorabilmente pone sul cammino dell’uomo. Buona lettura dunque, egregio lettore del qui presente testo di Aldo Pietro Gritti, il quale – ultima personale annotazione – molto opportunamente ti avverte che non è una lettura facile, anzi una facile lettura: citando infatti e parafrasando, nelle primissime pagine di presentazione del suo Daimon, il filosofo rumeno Emil Mihai Cioran, egli si iscrive tra gli Autori che …un libro deve essere davvero una ferita, che debba cambiare in qualche modo la vita del lettore…non mi piacciono i libri che si leggono come si legge un giornale: un libro deve sconvolgere tutto, rimettere tutto in discussione. De hoc satis!

 

 

Luigi Cortesi

Aforismi

“Le persone più belle che ho incontrato sono quelle che hanno conosciuto la sconfitta, la sofferenza, la lotta, la perdita, e hanno trovato il loro personale modo di risalire dagli abissi”

-Elisabeth Kubler Ross-

 

“L'amore senza sofferenza si riduce all'amore per noi stessi”.

-Madeleine Delbrêl-

 

“Io credo che un libro debba essere davvero una ferita, che debba cambiare in qualche modo la vita del lettore. Il mio intento, quando scrivo un libro, è di svegliare qualcuno, di fustigarlo. Perché i libri che ho scritto sono nati dai miei malesseri, dalle mie sofferenze. Non mi piacciono i libri che si leggono come si legge un giornale: un libro deve sconvolgere tutto, rimettere tutto in discussione”. L' angelo sterminatore pag. 119. 

-Emil M. Cioran-

Personaggi citati

Elisabeth Kubler Ross .............................…......…..….7

Madeleine Delbrêl……………………………...………7

Emil Mihai Cioran………………..…………………9-14

Gordon Lichfield……………….……………..……....15

Carl Gustav Jung…………………….……...…13-17-19

Marco Aurelio………………..…………….………12-20

James Hillman……………..………...……..…13-20-21

Fiora Vincenti………..……………………...……..….23

Charles Baudelaire……...………………………...13-28

Confucio………………………..……...………………30

Lev Tolstoj………..……………………..28-30-53-62-63

Socrate……….………………………………...30-48-74

Platone…………………………………...…….30-46-48

Herbert Spencer…………….……………………...…31

Oscar Wilde……………….…………………………...32

Nietzsche…….……………………………………......33

Josè Ortega Y Gassett…...……………………..…….34

Aristotele……….……………...…………………..13-37

Eulero …………………………………………………37

Immanuel Kant………………….………………...….37

Friedrich Hegel………….………………………...37-78

Clerk Maxwell……………….……………………...…37

Albert Einstein…………….………………...………..38

Martin Heidegger……….………………………….....38

Sant’ Agostino…………………………………14-38-39

San Tommaso……………………………………..….39

Rumi ……………………………………………......…39

Isabella di Soragna…………………………………...39

Ken Wilber………………………………………….....39

Renè Descartes……………………………..………...40

Angelo Silesius…………………………………..……42

Isaac Marks……………………………..……………..47

Kahil Gibran…………………………………………...56

Umberto Eco…………………………………………..58

Epicuro ……...………………………………………...61

Arthur Shopenhauer………….....……….62-87-88-110

Miroslav Marcovich…………..………………..……...64

Eraclito…………………………….……………….64-65

Paracelso………………………………………………67

Jorge Luis Borges……….…………………………….70

Scipione……………………………………………74-75

Gottfried Wilhelm von Leibniz...…………………….75

Edmund Husserl…………..………………………….75

John Hagelin……….……………………………..…..76

Stuart Hameroff…….……………………………..….77

Roger Penrose…………………………………….......77

Friedrich Schelling….…………………………......…78

Jeff Foster………………………………..……………79

Giacomo Leopardi…………………..........………62-83

Bibliografia essenziale

Emil Mihai Cioran: L’angelo sterminatore. Fabrizio Parrini-Libro_ Edizioni Clichj.

Gordon Lichfield: Studio pubblicato su Mit Tecnology Review basato sulle analisi della diffusione del Covid-19 nel Regno Unito.

Carl Gustav Jung: Ricordi, sogni, riflessioni-libro-BUR Biblioteca Universale Rizzoli nella collana saggi.

Marco Aurelio: Colloqui con sé stesso, Ricordi e pensieri-Marco Aurelio-Libro III,16-libro-GAEditori. 

James Hillman: Il codice dell’anima-James Hillman-Adelphi Edizioni.

Flora Vincenti: Uomini e libri rivista letteraria.

Charles Baudelaire: Diari intimi-Charles Baudelaire-Libro-SE-Piccola enciclopedia.

Lev Tolstoj “Sulla vita” Universale Economica Feltrinelli/ Classici.

Socrate: in Treccani.it-Enciclopedie on line, istituto dell’enciclopedia italiana/ Francesco Adorno, introduzione a Socrate, Laterza, Bari,1999/Franco Ferrari (a cura di), Socrate tra personaggio e mito. Milano, BUR Rizzoli,2007/Antonio Gargano, I sofisti, Socrate, Platone, La città del Sole,1996/ Olof   Gigon. Socrate. La sua immagine nella letteratura e nella storia, a cura di Giusy Maria Margagliotta. Milano, Vita e Pensiero, 2015/Walter Otto, Socrate e l’uomo greco, Roma, Marinotti, 2005 Giovanni Reale, Socrate, Rizzoli, Milano, 2001/Antonio Ruffino, Socrate: l’uomo e i tempi, Liguori, Napoli,1972

Platone: Dialoghi, a cura di G. Cambiano e F. Adorno, UTET, Torino 1995-2008 (5 Volumi) /Platone, tutti gli scritti, a cura di G. Reale, Bompiani, Milano 1997.

Herbert Spencer: Principi di sociologia-Herbert Spencer- Libro UTET- Classici della sociologia. /The data of Ethics-Herbert Spencer- Taylor.

Nietzsche: Gilles Deleuze. Nietzsche et la philosophie (1962), tr. Salvatore Tassinari, Nietzsche e la filosofia, Firenze 1978 e tr. Fabio Polidori, Feltrinelli, Milano 1992; Einaudi, Torino 2002. /EugenFink, La filosofia di Nietzsche, Marsilio,1999/ Martin Heidegger, Nietzsche, a cura di Franco Volpi, 5’ edizione, Adelphi, 1994.

Josè Ortega Y Gassett: El tema de nuestro tiempo-Hermeroteca-La Hora

Aristotele: Diogene Laerzio, Vite e dottrine dei più celebri filosofi, Bompiani, Milano 2006/Guido Calogero, I fondamenti della logica aristotelica (1927), La nuova Italia, Firenze, 1968/ George Grote, Aristotele, edito da A. Bain e G. Croom Robertson, Londra 1872.

Eulero: Lettres à une principesse d’Alemagne Sur divers sujets de physique & de philosophie Leonard Euler.

Immanuel Kant: Critica della ragion pura-Immanuel Kant-Immanuel Kant-Libro-Laterza-Economica Laterza.

George Wilhelm Friedrich Hegel: Fenomenologia dello spirito, trad. di E. De Negri, 2 voll., La nuova Italia, Firenze 1960. / Signoria e servitù nella “Fenomenologia dello spirito”, a cura di A. Tassi, Brescia, Morcelliana,2019.

James Clerk Maxwell: Basil Mahon. The man who changed everything: The life of James Clerk Maxwell.JohnWiley and son Ltd, 2003.

Martin Heidegger: Essere e tempo-Martin Heidegger-Libro-Longanesi-I grandi libri.

Sant’Agostino: Le confessioni-Agostino-(Sant’) -Libro-BUR Biblioteca Universale Rizzoli.

Isabella di Soragna: Tempo/Eternità- Spazio/Infinito Libero adattamento di brani tratti dal libro di Ken Wilber “The spectrum of consciousnes.

Ken Wilber: Lo spettro della coscienza. The spectrum of consciousnes. Ken Wilber-Libro_ Mondadori store.

Renè Descartes: Discorso sul metodo, Renè Descartes. Giulio Einaudi Editore.ET Classici.

Angelo Silesius: Il Pellegrino cherubico-libro- Hoepli- Collana La lucerna.

Isaac Marks: Ansie e paure-TecaLibri-La paura della morte.

Kahlil Gibran: Il profeta-Kahlil Gibran-Libro-Feltrinelli Universale economica. Oriente.

Umberto Eco: Pensieri tratti da un articolo intitolato “La società liquida” su L’Espresso in data 29 maggio 2015.

Epicuro: Epicuro, Lettera sulla felicità (a Meneceo), 125, traduzione di Angelo Pellegrino, Stampa alternativa, Milano 1992.)

Arthur Shopenhauer: Francesco De Sanctis, Shopenhauer e Leopardi. / Cesare Enrico Aroldi. La filosofia di Arturo Shopenhauer, Sonzogno, Milano. /Il nulla della vita, a cura di F. Chiossone, Il Melangolo, Genova 2012. /Più forti della morte- edizioni-THEORIA.

Eraclito: Antologia della critica. Eraclito. Libreria Filosofica Diogene Multimedia. /Eraclito, di Jorge Luis Borges-Antologia del tempo che resta.

Miroslav Marcovich: Eraclito. Testimonianze, imitazioni e frammenti. Bompiani. Curatore Miroslav Marcovich, Rodolfo Mondolfo.

Philippus Aureolus Theophrastus Bombastus von Hohenheim detto Paracelso: libri dei supremi insegnamenti magici, a cura di Diego Meldi, Firenze, Giunti-Demetra, 2007.

Jorge Luis Borges: Borges-Tutte le opere- I meridiani- Arnoldo Mondadori Editore.

Cicerone: Riflessioni sull’immortalità/ Cicerone e i beati del “Somnium Scipionis”

Gottfried Wilhelm von Leibniz: Monadologia. Testo francese a fronte-Gottfried W. Leibniz-Libro- Bompiani. /Discorso di metafisica-Gottfried W. Leibniz-Libro-Studium-Universale.

Edmund Husserl: Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia fenomenologica- Sitosophia.

John Hagelin: Manual a for a perfect Government: how to hardness the laws of nature to bring maximum success to government administration. /Is consciousness the unified field? A field theorist’s perspective.

Stuart Hameloff: Consciousness in the universe: a review of the “orch OR” theory. ScienceDirect.

Roger Penrose: Consciousness in the universe: a review of the “orch OR” theory. ScienceDirect.

Friedrich Shelling: Sistema dell’idealismo trascendentale/ Ricerche filosofiche sull’essenza della libertà umana. / S. Drago del Boca. La filosofia di Schelling, Sansoni Firenze 1943.

Jeff Foster: Il risveglio spirituale nella vita quotidiana-Libro di Jeff Foster.

Giacomo Leopardi: Canto notturno di un pastore errante. dell’Asia.

 

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